Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 1791 del 2019, proposto da
Ryanair Dac, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ..., con domicilio telematico in atti e domicilio eletto presso il loro studio in Roma, Via ..;
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A causa dell'assemblea indetta per il giorno 13 marzo 2018 è possibile che le casse accettazione e restituzioni atti chiudano alle ore 10.15.
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Il 12 giugno 2015 le forze dell’ordine di Roma, specificamente gli agenti del Commissariato San Giovanni, procedevano all’arresto di un giovane romano di diciannove anni coinvolto qualche ora prima in una rapina nei pressi della Piazza Re di Roma, segnatamente in via Ardea, a danno di altri ragazzi che si stavano intrattenendo in zona. Il ragazzo, dopo esser stato fermato, veniva immediatamente accompagnato presso il Commissariato Viminale e accusato di rapina aggravata e tentato omicidio.
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Nel settembre 2015 veniva confermata dalla Corte d’appello di Roma la condanna nei confronti degli imputati del clan Fasciani, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.
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Nel marzo del 2015 è giunta la sentenza della prima Corte d’Assise di appello di Roma che, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha condannato a sedici anni di reclusione, per omicidio e per tentato omicidio, Stefano Conti, nonché a quattro anni di reclusione per rissa Mirko Scarrozza.
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Con sentenza del 10 settembre 2015, la Corte d’appello di Roma confermava, anche se in parziale riforma, le condanne già intervenute in primo grado per le persone coinvolte in uno dei recenti scandali romani, forse il più amaro, ossia quello del giro di prostituzione, anche minorile, nel cuore del quartiere Parioli.
La condanna più pesante veniva inflitta a Mirko Ieni, l’uomo che secondo l’accusa aveva reclutato le ragazze, frequentanti il ginnasio, mettendo loro a disposizione un appartamento e un telefono per fissare gli incontri, nonché gestendo la contabilità del business. Ieni veniva condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione.
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Con la sentenza del 9 aprile 2013 n.1940 il Consiglio di Stato dichiarava la parziale illegittimità dell’ordinanza del Sindaco di Gavignano, con la quale veniva ordinata l’eliminazione di una serie di recinzioni di alcuni terreni agricoli, allo scopo di consentire il passaggio in quattro strade vicinali che attraversavano proprio quel terreno.
I giudici del secondo grado di giudizio osservavano come tre di tali strade non fossero più realmente identificabili e individuabili nella loro consistenza e, in ragione del fatto che in materia di strade vicinali agli elenchi stradali va riconosciuta natura meramente ricognitiva, non può essere ordinata la demolizione delle recinzioni posizionate dai privati su strade non più riconoscibili.
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All’alba del 31 marzo 2014 scattavano nel territorio di Segni 14 arresti, con altrettante ordinanze di applicazione di misure custodiali a carico degli appartenenti di due diverse organizzazioni criminali, operanti nelle aree di Segni ed Artena.
Gli arresti intervenivano all’esito di quella che veniva definita Operazione Pizzutella, dal nome di una varietà di uva molto diffusa nell’area interessata.
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Nel settembre 2012 il Tar del Veneto reintegrava nel proprio posto di lavoro uno dei Carabinieri accusati di aver partecipato allo stupro consumatosi nella caserma del Quadraro nel 2011.
Dopo l’accaduto e le conseguenti accuse elevate nei confronti dei Carabinieri presenti quella notte e colpevoli, secondo la donna, di una vera e propria violenza di gruppo, l’Arma aveva iniziato una procedura disciplinare che aveva portato al congedo, tra gli altri, di Cosimo Stano. Tuttavia, il Tar del Veneto consentiva allo stesso di essere reintegrato in servizio.
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